KIDS CAN LEARN
ANYTHING
Presso la nostra scuola dell’infanzia l’educazione bilingue viene supportata dalla compresenza di un insegnante di lingua inglese presente tutti i giorni insieme all’insegnante italiana e , due volte la settimana, una terza insegnante dedita esclusivamente a stimolare i bambini al racconto e alla conversazione. Garantiamo il pieno raggiungimento dei prerequisiti richiesti dal MIUR per la Scuola dell’infanzia con un percorso che faciliti l’ingresso alla scuola primaria sia italiana che internazionale, in quanto la conoscenza acquisita della lingua inglese è sufficiente al superamento dei test di ingresso.
La nostra scuola dell’infanzia si riconosce come luogo che risponde ai diritti all’educazione e alla cura dei bambini e delle bambine, dai 3 ai 6 anni di età, mediante le seguenti finalità:
Consolidare l’identità ovvero vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati dalla molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi ed essere riconosciuti come persona unica e irripetibile (…).
Sviluppare l’autonomia ovvero avere fiducia in sé e fidarsi degli altri, provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni (…).
Acquisire competenze ovvero giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti (…).
Vivere le prime esperienze di cittadinanza ovvero scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise (…).
Queste finalità vengono messe in atto attraverso:
La sezione
Sarà costituita da una classe eterogenea con una compresenza massima di 25 bambini. L’eterogeneità favorisce rapporti educativi molteplici, allarga le esperienze e amplia le opportunità di scambio, di confronto ed arricchimento mediante occasioni d’aiuto reciproco e forme di apprendimento socializzato.
I bambini della sezione vivono momenti comuni (accoglienza, pranzo …) e momenti di apprendimento didattico differenziato per età durante le attività della programmazione settimanale con la presenza dell’ insegnante di sezione.
Il metodo
Tra i 3 e i 6 anni i bambini sperimentano diversi linguaggi, scoprono attraverso il dialogo e il confronto con l’altro l’esistenza di diversi punti di vista, osservano e interrogano la natura, elaborano le prime ipotesi sulla lingua, sui media e sui diversi sistemi simbolici. I bambini quindi sono competenti, hanno bisogno di un ambiente pensato e preparato, che corrisponda alle loro richieste di esplorazione, scoperta e validazione sia del mondo esterno che del loro mondo interiore, tenendo presente i loro bisogni evolutivi. Gli insegnanti desiderano promuovere un percorso attivo e relazionale che si manifesta nella capacità di dare ascolto e attenzione a ciascun bambino nella cura dell’ambiente, dei gesti e delle cose e nell’accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più elaborate e consapevoli.
“Aiutami a fare da solo” è la frase citata da Maria Montessori, che rileva la necessità interiore del bambino di agire sulla realtà per seguire il percorso del proprio sviluppo; nella nostra scuola questo diritto viene riconosciuto al bambino, attraverso la proposta dei vassoi della conoscenza e i momenti dedicati alla promozione dell’autonomia del bambino con le attività di vita quotidiana (apparecchiatura della tavola, riordino…).
Autonomia significa anche mettere i bambini in grado di correggersi da soli: questo è possibile grazie all’ambiente curato nei particolari.
Arredi e materiali permettono infatti il controllo dell’errore: la precisione dei materiali di sviluppo fa capire se l’esercizio è corretto, la fragilità degli oggetti della vita pratica invita a movimenti coordinati.
Il nostro ambiente è rivolto a nutrire la curiosità attiva del bambino, che costruisce il suo sapere sperimentando l’azione appagante di poter lavorare secondo le sue attitudini, in una esperienza dove l’obiettivo è il lavoro stesso.
In questo ambiente l’adulto prepara, osserva, facilita, attento a non sostituirsi al bambino nella sua scoperta del mondo esterno e delle proprie potenzialità.